una mente al massimo

Ansia: Il Meccanismo Che La Innesca

C’è poco da dire …

Il nostro cervello è una porta che apre su due vie: da una parte sulla scalinata verso il paradiso, dall’altra sul precipizio buio verso l’inferno.

Ci permette di elaborare una quantità di dati impressionante: quelli che provengono dalla vista, dall’udito, dall’olfatto, dal gusto e dal tatto. Ci permette di riflettere su noi stessi in un viaggio introspettivo. Ci permette di pensare e immaginare, di creare e di sognare.

Eppure molte volte ci fa soffrire. Interpreta male e arriva a conclusioni sbagliate. Ci fa scambiare immaginazione per realtà, ci fa vedere pericoli dove ci sono occasioni e muri dove ci sono porte.

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Ma te la ricordi quella volta che non riuscivi a dormire perché eri totalmente pressato dal pensiero di tutte le cose che dovevi svolgere il giorno seguente?

Un paradosso in sé perché ti impediva di fare l’unica cosa che in realtà ti sarebbe servita per affrontare una giornata tanto impegnativa: quella di dormire e di riposare.

E quella volta in cui camminavi tranquillo e all’improvviso il cuore ha iniziato a battere all’impazzata e sei caduto nel terrore di essere vittima di un infarto in corso?

Per non parlare di tutte quelle volte che hai fatto cose fantastiche, che avrebbero dovuto farti sentire un Dio in Terra e tu sei rimasto convinto di essere un mediocre ….senza particolari meriti e semplicemente baciato dalla fortuna …

Ho passato molto tempo seduta in varie aule per ascoltare vari esperti della nostra psiche e  vorrei portarti a conoscere quale arsenale psicologico hai a disposizione per combattere gli strali degli attacchi di ansia.

Non scoprirò nulla di nuovo e non ti darò formule magiche, ma voglio gettare uno sguardo diverso su un problema tanto comune. Ora sarai tu ad entrare nella mia piccola aula con il patto che ci resterai finché lo troverai utile …

Ansia: Il Processo Da Cui Origina

 

Non sei più seduto sulla tua sedia, ma su un freddo sasso nella tua caverna, la tua donna sta arrabattando un fuocherello con dei piccoli pezzi di legno mentre un marmocchio strilla appoggiato su qualche foglia.

Senti il rumore delle budella del tuo intestino che segnalano un vuoto che si prolunga da più di un giorno. E’ ora di andare a trovare qualcosa da mangiare ed esci dal tuo tugurio in compagnia di alcuni altri tuoi simili mentre la tua “Vilma” resta in attesa che la “quaresima” termini.

Mentre ti inerpichi tra i sassi e gli alberi di un bosco con i tuoi compagni, senti un fruscio tra i rami interrotto dal ruglio arrabbiato di un orso. E’ una femmina e ha con sé i suoi piccoli.

Ti appare subito chiaro che il suo atteggiamento non è per niente amichevole. Stacchi ogni pensiero da quel piccolo cervello che ti ritrovi. Non è il tempo di ragionare. Il tuo organismo viene travolto da un’ondata neurochimica. Il cuore comincia a pompare come un treno a vapore. I muscoli ricevono così una gran quantità di sangue.

Cominci a scappare a gambe levate mentre le tue pupille si adattano per rendere la tua vista acuta come quella di un falco. Corri come un centrometrista ma su una distanza ben più lunga … ma non senti lo sforzo perché l’unica cosa su cui sei concentrato è la salvezza …

E’ un esempio di quel meccanismo del “Lotta o Fuggi” che fa parte del nostro bagaglio psicologico fin dalla nostra comparsa sulla terra. Fuggi più che puoi quando ti è permesso farlo, combatti fino alla morte quando non c’è altra via di uscita.

E di sicuro non si può negare che ci è stato utile per sopravvivere e per prendere il possesso di questo pianeta.

Ovvio che, però, se questo meccanismo scatta nel bel mezzo di un esame o all’interno di un ascensore l’utilità che si porta appresso lascia spazio ad un sacco di problemi.

Non che qualsiasi manifestazione di ansia, oggi, sia da considerare una iattura, per carità. E’ assolutamente necessaria se ti fornisce la motivazione per dare il massimo e per consegnare in tempo quella relazione che il tuo capo si aspetta per la tal data.

Ma quando ti travolge dal nulla, senza un apparente motivo, quando ti arriva addosso come un onda improvvisa che ti sbatte inerme sugli scogli della vita … allora diventa un problema da risolvere.

Un esame importante … un primo appuntamento … una scadenza di lavoro fondamentale … essere ansioso è del tutto normale …

Ovvio però che se diventa talmente intensa da farti disertare l’esame, dare buca al tuo ammiratore e fallire in toto la presentazione del progetto allora è giunto il momento di fare qualcosa.

Ritengo che questo articolo possa davvero aiutarti in qualsiasi condizione tu ti trovi. Ti invito però, se la tua problematica ha raggiunto livelli insostenibili, di rivolgerti subito ad un terapeuta che ti possa seguire passo passo e da vicino.

Posso anche dirti però, che avere gli occhi su questo articolo è già un grosso passo in avanti per te. La conoscenza è potere, diceva qualcuno e io sono d’accordo. La conoscenza apre le porte alla consapevolezza …. la consapevolezza apre la porta alla propria realizzazione, al proprio benessere e alla propria felicità.

Ora è il momento di fare sul serio …

Non dimenticare mai che per mantenere l'autocontrollo, dovrai essere in grado di mantenere la calma e agire in tutta razionalità affidandoti al tuo carisma.

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Ansia: Il Triangolo Cognitivo

Trattando di come superare il tuo problema di ansia, vorrei partire da un concetto che, una volta compreso, può gettare luce e renderti consapevole di come, tante volte, arriviamo a lasciarci andare nel vortice dell’ansia.

Sto parlando del “triangolo cognitivo” che ci può far comprendere come, a partire da un pensiero arriviamo ad un comportamento.

In fondo non è complicato capirlo: i pensieri ci portano a delle sensazioni e quest’ultime ci conducono a comportarci in un determinato modo.

Esiste un filo diretto tra pensieri-sensazioni-comportamenti.

Immagina di passeggiare per strada e ad un certo punto inciampare in una borsa che, a causa dell’impatto, lasci uscire una serie di banconote da 100 euro. Nell’aprirla e nel constatare che le banconote di quel tipo sono migliaia, raggruppate in mazzetti da 100 pezzi, potresti saltare dalla gioia nel ritenere di aver risolto per sempre tutti i tuoi problemi economici.

Ma se nella tua mente si fa largo il pensiero che quella borsa possa essere il frutto di una rapina in banca, la sensazione di gioia viene sostituita da alcune preoccupazioni.

Magari la polizia la sta cercando … magari i malfattori te l’hanno lasciata apposta per depistare le indagini e venirsela a riprendere in seguito …

Sensazioni diverse che ti possono condurre ad azioni diverse. Ti tieni il denaro e te lo godi o telefoni subito ai carabinieri ed eviti ogni tipo di problema futuro.

Ecco quello che è successo. Un pensiero ha piantato un seme nel tuo cervello. E’ nata la pianta della sensazione che ha prodotto un frutto: un comportamento.

Niente di complicato da comprendere, come vedi. Ma spesso, presi dalle tante cose da fare durante il giorno, siamo completamente all’oscuro di come e perché ci comportiamo in un modo e non in un altro.

Il problema è che non sempre i nostri pensieri sono correlati alla realtà e finiamo per compiere delle azioni a partire da pensieri distorti. Sono tutte quelle situazioni in cui ci “autosabotiamo”, in cui reprimiamo sul nascere ogni possibilità di trarre soddisfazione e felicità da una data situazione.

Per carità, tutti abbiamo dei pensieri inutili. La qualità della nostra vita dipende da quanto tempo, questi pensieri nocivi, occupano la nostra mente.

Ecco alcune modalità con cui si esprimono queste tipologie di pensiero autosabotante:

Filtraggio:

Ho conosciuto dei “fuoriclasse” in questo. Ingrandiscono le cose negative di una situazione e non lasciano passare dal loro “filtro mentale” i lati positivi della situazione stessa.

Esempio: sei a prendere un caffè con la persona che ti piace e con cui vorresti iniziare una relazione. Tutto va a gonfie e vele fino a quando passando davanti allo specchio del bagno del locale, ti accorgi di avere una macchia di schiuma di latte sulla punta del naso.

Il pensiero di essere sembrato un “clown” davanti alla persona a cui tieni, ridimensiona la positività della serata e sminuisce il fatto che vi siete lasciati dandovi un prossimo appuntamento.

Ipergeneralizzazione:

Credo tu la conosca. Con pochissimi elementi a disposizione salti a conclusioni precise e puntuali. Ti affidi completamente alle capacità investigative del tuo cervello.


Esempio: ti si avvicina un ragazzo che in realtà ti piace ma assomiglia fisicamente e ha un modo di atteggiarsi simile al tuo ex che ti ha fatto tanto soffrire. Così lo mantieni a distanza e gli dai il benservito.

Polarizzazione:

E' la roulette russa della margherita, quella che passa attraverso al “mi ama … non mi ama”. E’ la visione della vita come una natura morta: in bianco o in nero.

Esempio: se realizzi il progetto che ti sei prefisso sei un grande altrimenti sei un fallito. Magari sei cresciuto tantissimo dal punto di vista professionale e sei arrivato ad un passo dal raggiungere l’obiettivo sperato. Ma non importa. Non hai concluso il progetto e sei un disastro. L’unica cosa che conta è il risultato e su di esso ti giudichi.

Catastrofismo:

Vedi un sassolino rotolare e ti senti già travolto da una valanga. La vita è un percorso minato dove anche la cosa più innocente nasconde un pericolo.

Esempio: secondo le tabelle riferite alla tua età e alla tua altezza il tuo indice di massa corporea indica che hai qualche chilo in più. Le tue conclusioni sono drastiche: sei un obeso diabetico con problemi cardiovascolari.

Autoimposizioni:

E' quel senso del dovere che ti ingabbia in un’immagine di te stesso preformata dal senso comune. Devi essere paziente, devi essere coerente, devi essere affidabile, devi andare d’accordo con tutti ecc. Scambi gli elementi positivi di un’auto-disciplina con le catene che ti impediscono di esprimere quello che sei nel profondo.

Esempio: la promessa è solenne “da lunedì basta con gli zuccheri”. Poi arrivi a mercoledì e cedi alla avances di una fetta di torta. Il conseguente senso ci colpa ti tormenta talmente tanto che ti senti uno straccio per giorni …

Trattando di come superare il tuo problema di ansia, vorrei partire da un concetto che, una volta compreso, può gettare luce e renderti consapevole di come, tante volte, arriviamo a lasciarci andare nel vortice dell’ansia.

La Nocività Dei Pensieri Inutili

Bene, penso che l’elenco sia esaustivo e continuare potrebbe apparirti ridondante. Probabilmente tutti, talvolta, cadiamo vittima di questo tipo di distorsioni.

L’importante, in questo momento, è che tu comprenda come certi nostri comportamenti possano essere il frutto di pensieri inutili e per nulla agganciati alla realtà.

Ora voglio mostrarti un esercizio con cui puoi riconoscere, circoscrivere e disinnescare i pensieri auto-sabotanti immediatamente, nel momento che si presentano sulla lavagna della tua mente.

Un Esercizio Utile

Ti serviranno una penna e un pezzo di carta … E’ molto semplice da mettere in pratica ma super-efficace negli effetti. Si tratta di scomporre quel pensiero per diventare consapevoli del suo potenziale distruttivo

Inizia disegnando una piccola griglia con tre righe divise in A, B e C

Ora devi pensare ad una situazione che ti ha reso eccessivamente ansioso. Nella casella A inserirai proprio questa situazione. Mettiamo che una tua amica ti ha inviato un messaggio e ti ha espresso il bisogno di parlarti urgentemente.

Ora salta alla casella C e scrivi come ti ha fatto sentire questo messaggio. Mettiamo che tu ti sia preoccupato perché il suo era un comportamento inusuale.

Probabilmente ti stai chiedendo il perché avviene il passaggio da A a C e, in effetti, è quello che devi scoprire inserendo nella casella B il cosa ti ha preoccupato.

Così potresti evidenziare il fatto che ti ricordi che la tua amica doveva fare degli esami di routine e hai il terrore che sia emerso qualcosa di grave per la sua salute.

Poi la incontri e viene fuori che ha conosciuto un ragazzo che le piace tanto …

Quindi questo esercizio deve farti comprendere come il nostro cervello possa distorcere gli elementi che processa e causarti problemi emotivi in sé inutili perché staccati dalla realtà concreta.

Analizza I Risultati

Prenditi il tempo necessario per analizzare quali tipologie di distorsioni cognitive ti stanno succhiando energia emotiva che potresti utilizzare per altro.

Stai catastrofizzando una situazione?

Stai leggendo nella mente del tuo datore di lavoro?

Potresti davvero scoprire che tutta quell’angoscia che ti assilla da tempo è stata tempo ed energia sprecata …

Una volta raggiunta questo tipo di consapevolezza, deve iniziare una nuova partita. Il tuo prossimo passo è quello di mettere in discussione quello che hai scritto nella casella B e mettere sul piatto un alternativa che dia una spiegazione meno impattante dal punto di vista emotivo.

Magari vuole solo qualche consiglio su come comportarsi in una data situazione, magari ha bisogno solo di aiuto e sostegno per passare un esame universitario …

Un alternativa che andrebbe a impattare anche sulla casella C che riassume il come ti senti. Potresti passare dalla preoccupazione all’orgoglio di sentirti d’aiuto per una persona a cui vuoi bene.

Quello che devi fare però, è valutare bene la probabilità dell’alternativa che scegli. Non puoi optare per una cosa irrealizzabile, semplicemente perché non avrà la forza di poter cambiare il tuo stato emotivo.

Se ti dici “mi vuole vedere perché desidera regalarmi 3 milioni di euro” con tutta probabilità, influiresti ben poco sulle tue sensazioni.

La cosa utile di questo esercizio è che ti accorgerai che la maggior parte dello stress e delle frustrazioni di cui soffri originano da pensieri auto-sabotanti. Per lo meno sono situazioni di cui tu ingigantisci il potenziale distruttivo.

Avrai bisogno di un po’ di tempo e di pratica per massimizzare i risultati di questo esercizio. E ci sono poi, delle situazioni in cui non funziona.

Talvolta il tuo attacco d’ansia non origina dal pensiero ma da una sensazione fisica. In questi casi l’esercizio descritto sopra non può avere presa, ovviamente. Ma non ti preoccupare, per queste situazioni, corriamo ai ripari in un prossimo articolo ...

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Mick Manara

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Giornalista, Motivatore ed Esperto di Crescita Personale, Mick Manara si è aggregato allo staff di Vadoalmassimo.net per occuparsi di Benessere Mentale e di Miglioramento delle performance personali e professionali. 

La sua variegata preparazione e la sua spiccata curiosità ci potrà regalare spunti interessanti e coinvolgenti al fine di alzare il livello qualitativo della nostra esistenza.

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