Soffrire Per Amore: Come Smettere Di Farlo

Soffrire per amore?

Nelle relazioni sentimentali e intime le parole e le azioni assumono importanza solo quando sono in grado di suscitare emozioni.

Prese da sole, isolate da un contesto emotivo, tendono a perdere il loro valore intrinseco.

E’ un concetto importante da comprendere, a mio avviso, per imparare a non soffrire per amore inutilmente.

Altrimenti ci esponiamo ad un errore molto comune: perdersi nel circolo vizioso del “e se avessi detto così invece di cosà …”, “e se avessi fatto così invece di comportarmi cosà …”, quando l’interazione con la persona che ci piace non va come avremmo voluto e sperato.

Un “tranello psicologico” che ci porta a tormentarci su una frase detta o non detta o su un’azione fatta o non fatta.

Una "botola mentale" che ci fa soffrire per amore.

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Come Non Soffrire Per Amore

 

Ed è proprio questa insicurezza sulle cose da farsi o sulle parole da dirsi, all’interno di una relazione sentimentale che ci impediscono di riconoscere e circoscrivere gli elementi fondamentali di un’interazione: i bisogni emotivi di ciascuno.

Sono le nostre necessità emozionali e il loro appagamento o meno che determinano la qualità di una relazione. Non determinarle e rinunciare a diventarne coscienti è il primo passo verso una marea di problemi che appaiono sempre più irrisolvibili.

Le parole che pronunciamo o le azioni che compiamo sono solo gli effetti di “movimenti interiori” di cui spesso siamo all’oscuro, come sconosciuto rimane il soggetto che muove i fili in uno spettacolo di marionette.

E l’insicurezza interiore si esprime sempre attraverso parole che “sanguinano” o azioni che “trasudano” sofferenza. Se all’interno ti senti “zoppo” nessuna parola o nessuna azione ti farà camminare “dritto”.

Solo quando riuscirai ad identificare e circoscrivere la tua “situazione emotiva interiore” riuscirai a comprendere, con cognizione di causa, a che punto è la tua relazione, e perché ti ritrovi a comportarti in un determinato modo all’interno di essa. E' la strada da percorrere per non soffrire per amore.

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Identifica Le Tue Esigenze Emozionali Di Base

 

A parole non sembra neanche così complicato. Ma il problema è che i processi emotivi che ci muovono sono piuttosto enigmatici. E’ sempre più facile tormentarsi sulle parole dette o non dette o sulle azioni compiute o mancate piuttosto che riuscire a toccare con mano le emozioni da cui sono partite o da cui hanno avuto origine.

E’ l’estrema soggettività interpretativa che ogni situazione si porta appresso a rendere difficile il passaggio più importante: gettare la luce della consapevolezza sui nostri bisogni emotivi e su quelli degli altri che ci stanno attorno. E' in questo punto che iniziamo a soffrire per amore.

Pretendere di “comunicare” con una parte di sé di cui non se ne conosce l’esistenza è come pretendere che un cieco ci legga un passo di un libro interessante. Il pensiero froidiano si fonda su un assunto: le persone giustificano con decisioni consapevoli ciò che hanno già deciso a livello inconscio.

E in fondo è l’assunto su cui prosperano tutte le ricerche di marketing e di vendita. La neuroscienza ha dimostrato che i nostri impulsi ad agire originano dall’amigdala, una regione del cervello coinvolta nelle reazioni emotive. Nel successivo step vengono elaborate e modificate a livello di corteccia prefrontale (il pensiero logico e razionale). Un processo che non segue il percorso inverso.

Quindi anche all’interno delle nostre interazioni con gli altri, prima sperimentiamo una reazione emotiva immediata e poi ci formiamo un’impressione della persona stessa a livello consapevole. Il nostro modo di comportarci con questa e l’opinione che ce ne facciamo vengono influenzati da quella prima risposta istintiva. Cioè … i colori del quadro con cui “dipingiamo” l’immagine di quella persona nel nostro cervello può avvenire a livello conscio, ma solo all’interno di una gamma di colori decisi a livello inconscio.

Questo vuol dire che quando non riesci a trovare una connessione emotiva con una persona, questa tenderà a cercare delle ragioni logiche per giustificare il suo rifiuto nei tuoi confronti. Sono da giudicare fredde e superficiali solo per questo?

Io credo che non sia così. Il “come” reagiamo a livello emotivo è un tale coacervo di incroci, in parte consci e in parte inconsci, che è impossibile ridurre in una mappa certa e chiara. Per questo ciò che fa sentire “bene” una persona all’interno di una relazione non necessariamente farà sentire bene un’altra persona all’interno di un’altra relazione. E viceversa, ciò che fa soffrire per amore qualcuno non sarà un elemento di dolore per qualcun'altro.

Ecco perché dovremmo concentrarci meno sulle parole da usare o sulle azioni da compiere per far funzionare una relazione e molto di più, invece, su quali emozioni vogliamo suscitare all’interno del rapporto per creare delle connessioni più profonde. La nostra attenzione dovrebbe focalizzarsi sulla nostra motivazione emotiva piuttosto che sui giudizi e le percezioni sperimentate da chi ci sta attorno.

Una cosa che può sembrare complessa da imparare, ma che in realtà non lo è. Dobbiamo imparare ad allenare la nostra capacità di decifrazione emotiva piuttosto che perdere tempo nelle analisi delle reazioni superficiali che osserviamo negli altri.

E’ necessario rimuovere tutti i “blocchi mentali” che ci imprigionano piuttosto continuare a erigere nuovi modelli interpretativi pieni di spiegazioni logiche.

 

I 3 Bisogni Emotivi Fondamentali

 

Quando si tratta di relazioni intime ci sono 3 necessità basilari a livello emozionale che entrano in causa. Ci accomunano tutti e il rapporto che abbiamo con essi determina, nei fatti, la qualità e la durata delle nostre relazioni. Essi sono:

 

1- Lo Status Sociale: è il bisogno di sentirsi importanti e in qualche modo superiori agli altri. E’ la necessità di vivere all’interno di una sfida che ci motiva

2- La Connessione Psicologica: è il bisogno di sentirci compresi e apprezzati per quello che siamo. E’ la necessità di trovare dei valori da condividere con qualcuno

3- La Sicurezza Interiore: è il bisogno di sentirci al sicuro. E’ la necessità di potersi fidare di qualcuno

 

Sono inneschi emozionali universali. Ci riguardano tutti e la nostra volontà di diventare “intimi” con qualcuno è governata da questi fattori e da come li posizioniamo sulla nostra scaletta delle priorità. Alcuni di noi mettono al primo posto lo status sociale, il sentirsi “qualcuno”, altri danno priorità al grado di connessione psicologica che riescono a raggiungere con l’altro o al percepirsi al riparo da qualsiasi pericolo.

Questo è il motivo per cui spesso ci sentiamo come “lacerati” in quello sentiamo all’interno delle nostre relazioni. Da una parte ci piace stare da soli con quella persona, che però percepiamo come molto “diversa” quando ci si trova in compagnia di altre persone. E cominciamo a soffrire per amore.

E’ l’ambivalenza delle nostre percezioni è spesso la regola più che l’eccezione. Dipende dal soddisfacimento o meno dei nostri bisogni emotivi.

Facciamo l’esempio che esci con qualcuno che trovi travolgente con i suoi amici e nelle situazioni sociali (cosa che innesca positivamente il tuo bisogno emotivo di status sociale) ma che poi trovi egocentrico in certi suoi comportamenti nei tuoi confronti (cosa che innesca negativamente il tuo bisogno di connessione psicologica)

Tolleri il tutto?

Da una parte non riesci a sentirti veramente connessa, ma dall’altra ti diverti un mondo nei momenti di socializzazione. Magari finisci per lamentarti in continuazione ma anche a concedergli infinite “seconde possibilità”.

O mettiamo che esci con un tipo dai comportamenti molto ambigui (che innesca negativamente il tuo bisogno di sicurezza) ma in quei pochi momenti, anche distanti tra loro sa toccarti l’anima come nessun altro, entrando in connessione profonda con te. Tra picchi e baratri emotivi ti ritroverai tra decisioni di taglio drastiche e ripensamenti convinti. E la possibilità di soffrire per amore sarà sempre dietro l'angolo.

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Quali Sono Le Tue Priorità In Fatto Di Bisogni Emotivi

 

Ognuno di noi posiziona in modo diverso queste 3 necessità emotive sulla propria scala delle priorità. Alcuni privilegiano la sicurezza. Altri scelgono la connessione psicologica. Altri ancora mettono sul gradino più alto lo status sociale.

E spesso i nostri bisogni emotivi interagiscono e si compenetrano tra loro. Ad esempio la mancanza di sicurezza potrebbe creare un appagamento del senso di status e di sfida in alcuni soggetti.

Inoltre questi bisogni emotivi di base potrebbero manifestarsi in forme malsane.

Il “normale” bisogno di status sociale e di sentirsi importanti può sfociare in una perniciosa ricerca di vanità e superficialità. Diventiamo così ossessionati da fama, soldi e bellezza, rinunciando ad esplorare le nostre “profondità” interiori.

Cosa che, prima o poi, ci farà pagare pegno, lasciandoti soli e depressi. Cosa che ci farà soffrire, anche per amore.

Il “normale” bisogno di entrare in connessione profonda con qualcuno può lasciare spazio a pericolose “dipendenze” psicologiche. E’ il fidanzato o la fidanzata che si fa insopportabilmente appiccicoso/a. Una persona capace di rinunciare alle sue necessità di status sociale e sicurezza pur di “sentirsi accanto” al proprio partner.

Il “normale” bisogno di sicurezza può mutarsi in un’ossessiva gelosia e in un irrefrenabile bisogno di possesso. E’ l’attacco di gelosia che spesso sfocia in violenza davanti alla sola sensazione che il partner “consideri” qualcun altro. O è la coppia che sta insieme perché il loro confortevole modo di vivere dipende dalla somma dei redditi di entrambi.

Sono situazioni in cui si passa sopra al bisogno di entrare in connessione con qualcuno.


I Nostri Bisogni Emotivi Cambiano


Le necessità, a livello emotivo, che sorgono in ognuno di noi, non sono mai immutabili, ma cambiano nel tempo. A 20 anni si sente più il bisogno di sentirsi importanti. A 30 di trovare qualcuno che ci comprende. A 40 di trovare qualcuno con cui sistemarsi.

Lungo il nostro percorso incontreremo situazioni in cui dobbiamo scendere a compromessi, per favorire il soddisfacimento di un bisogno emotivo che sentiamo più stringente a scapito della soddisfazione di un’ altra necessità.

Per questo diventa molto importante comprendere appieno le nostre necessità del momento per diventare consapevoli del motivo per cui ci comportiamo in un certo modo e non in un altro.

Potremmo così entrare in relazione affascinati dallo status sociale che “guadagneremo” e scoprire però che ciò di cui avevamo bisogno è entrare in connessione profonda con qualcuno. E tu puoi farti tutti i piani che vuoi, ma non sarà il ciò che ti dici o il ciò che ti imponi di fare a guidarti, ma il ciò che senti.

Ma fare luce sui bisogni emotivi delle persone ti potrebbe rivelare anche il giusto modo di “valutare” le interazioni che hai durante il giorno.

Capirai che non tutti i “rifiuti” che ricevi sono uguali e sovrapponibili.

Se quella ragazza ti respinge in malo modo nel tuo tentativo di approcciarla potrebbe essere solo perché non soddisfi il suo bisogno di status sociale. Un partner che senti “vicino”, potrebbe mostrarsi riluttante con te perché non percepisce da te la stessa connessione emotiva che senti tu.

Quella donna che si agita subito e cerca la più banale delle scuse per allontanarsi da te, probabilmente sente che il suo bisogno di sicurezza l'ha messa in allarme.

Ora che hai un quadro sufficientemente ampio dei bisogni che ci muovono e motivano ad agire possiamo passare allo step successivo: come fare in modo di soddisfare i nostri bisogni e quelli degli altri all’interno delle nostre relazioni. Per ridurre al minimo il rischio di soffrire per amore.

Come puoi trasmettere status sociale elevato?

Come puoi emanare fiducia?

Come puoi far sentire qualcuno di valore?

 

Non Soffrire Per Amore: Come Decifrare Le Esigenze Emotive Degli Altri

 

C’è una sola chiave da utilizzare per far questo: imparare a focalizzare la propria attenzione sulle motivazioni che portano ad agire una persona e non tanto quello che alla fine fanno o non fanno, o, dicono o non dicono.

Magari qualcuno ti sta prendendo in gira per la maglietta che indossi. Il problema è che le motivazioni che lo inducono a farlo possono essere molteplici. Magari si sente intimidito e minacciato dalla tua presenza e sente il bisogno di svalutarti. Magari è in cerca di una connessione e il suo è un tentativo di flirtare in modo scherzoso. Magari è il suo modo per sentirsi superiore, per apprezzarsi.

Ecco che sapere quale sia la reazione giusta da tenere diventa impossibile senza conoscere la motivazione di fondo che ti ha condotto in quella situazione. Ed è proprio in questo passaggio che ci perdiamo nelle nostre interazioni quotidiane e ci troviamo da soli a rimuginare su quello che è successo. E iniziamo a soffrire per amore.

Ci concentriamo sulla superficie senza porci il problema di ciò che succede “sotto”.

Riconoscere i bisogni emotivi altrui non è semplice, soprattutto se siamo tra quelli che hanno passato l’esistenza a focalizzarci solo su noi stessi e sulle nostre necessità.

Il punto di partenza è osservare i movimenti, il linguaggio del corpo e la tonalità di voce della persona che abbiamo di fronte. Imparare a farlo si tradurrà in forte miglioramento della qualità dei propri rapporti familiari, professionali e sentimentali.

Quindi … torniamo al punto dal quale eravamo partiti: c’è qualcuno che ci prende in giro per la maglietta che indossiamo …

Sta sorridendo mentre lo fa?

E’ un sorriso malizioso?

E’ un sorriso malvagio?

O sembra disgustato e molto nervoso?

Lo fa mentre sei in mezzo agli altri o quando siete soli?

Cosa ti dice il suo linguaggio del corpo?

Sta a distanza con le braccia incrociate?

O ti si avvicina e ti tocca?

Le risposte che ti dai sono di estrema importanza al fine di comprendere quello che sta succedendo.

Un secondo metodo per togliere il velo a ciò che sono le motivazioni che ci spingono ad agire in un modo e non in un altro è fare attenzione a quello che vuole “sub-comunicare” la persona con cui interagisci.

Si dice spesso che uno scrittore, compia un “scelta” ad ogni parola che scrive, per significare che non c’è casualità nel modo di descrivere un personaggio o nell’uso delle parole per dipanare una storia. Così devi partire da un presupposto: ciò che dice o che fa una persona non è mai casuale.

Dietro ad una parola, scritta o proferita, e dietro ad un’azione fatta o non compiuta ci sta un messaggio. Sono i mezzi per descrivere all’altro chi siamo, cosa ci interessa, quali sono i nostri valori, in cosa crediamo, cosa amiamo e cosa odiamo.

Niente viene mai detto o fatto senza motivo. Se qualcuno ci parla continuamente di sua madre, vuole comunicarci qualcosa. Di sicuro ha uno stretto rapporto con la donna in questione. Probabilmente ne è emotivamente attaccato. Quasi certamente considera la “famiglia” un valore da difendere. Sicuramente il bisogno di sicurezza è una sua priorità.

Inizia quindi a chiederti il “perché” delle cose che ti accadono intorno. Diventa un segugio delle motivazioni profonde che muovono le persone che ti circondano. Dovrebbe diventare una tua abitudine. Solo allora ti saranno chiare tante cose e la strada verso il successo, in qualsiasi ambito della tua vita, sarà spianata.

Perché quella ragazza sembra così infelice nonostante sia attorniata da un nugolo di ragazzi che bramano la sua attenzione? Forse … perché si sente a disagio nell’essere al centro dell’interesse maschile?

Perché il mio amico si diverte così tanto a sbeffeggiare gli altri? Forse … perché l’unico modo che trova per darsi valore è nel confronto con gli altri?

Perché il mio ex continua a chiamarmi e parlarmi del suo nuovo lavoro? Forse … perché vuole farmi vedere che mi sono sbagliata nel lasciarlo?

Perché il barista interagisce con i ragazzi che guardano la partita e non con quella donna anziana in quel tavolo in disparte? Forse … perché si sente più a suo agio con quelli della sua età?

Perché la cassiera non riesce a guardare i clienti negli occhi? Forse … perché prova una certa vergogna a trattare con gli altri?

Ovvio che siamo allo stadio delle congetture. Ma ti assicuro che può rivelarsi un buon esercizio. E più approfondisci la conoscenza delle persone con cui interagisci più il quadro delle risposte sarà completo.

Arriverai quasi a spaventarti di te stesso. Giungerai al momento in cui ti basterà un’ora per comprendere che chi hai di fronte soffre di un rapporto disastroso con il padre, per esempio.

Indovinerai sempre? Certamente no. Ma è sicuramente vero che se orienterai il tuo modo di esprimerti sulla base di quello che ritieni siano le motivazioni interne che stanno all’origine del comportamento di chi ti sta di fronte, diventerai un comunicatore eccezionale. Una persona in grado di connettersi in modo profondo con le persone con cui interagisce.

Ma parti sempre da te …

Quali sono i tuoi bisogni emotivi?

E come devi rispondere alle necessità interiori delle persone che ti circondano?

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Esprimi Le Tue Esigenze Emotive In Modo Corretto

 

Tante persone, soprattutto uomini, sono spesso all’oscuro dei loro processi emotivi. Ne sanno gran poco di ciò che li spinge a comportarsi in un certo modo in situazioni stressanti. Sono persone che percepiscono di non avere il controllo di sé e per questo si sentono impotenti. Sono persone che conoscono molto bene il fallimento, perché lo incontrano spesso.

Come abbiamo rimarcato prima, il cervello prende delle decisioni a partire dalle emozioni che si prova per poi cercare delle ragioni logiche per sostenerle. Per esempio, se sei convinto che la gente sia per la maggior parte inaffidabile e ne trovi prove tangibili ovunque orienti il tuo sguardo, probabilmente nel profondo covi una rabbia risoluta o nascondi una generalizzata paura dell’intimità. E il tuo cervello lavora incessantemente, ogni giorno, per trovare continue giustificazioni della presenza di questa rabbia, nel mondo reale.

Questo non significa che non esistano effettivamente delle persone inaffidabili, ci mancherebbe … ci sono. Ma resta il fatto che la maggior parte delle persone ha buone intenzioni, ma se ti focalizzi sull’inaffidabilità, non ne vedrai mai una. Se invece punti il naso verso l’odore della fiducia, riuscirai a scansare le persone inaffidabili.

Potremmo parlare di credenze limitanti, termine molto usato ai giorni nostri. Sono convinzioni che difficilmente riusciamo a valutare in modo obiettivo. E se in qualche modo riusciamo a circoscriverle, è comunque complicato stabilire un canale di comunicazione consapevole con loro.

Eppure “attaccare” l’emozioni sottostante è il metodo più efficace per risolvere questo tipo di problematiche. Invece di scendere in una battaglia “logica” contro se stessi, all’insegna del “devo fare così …” o del “devo smetterla di fare così …”, puntare dritto all’emozione sottostante ti permetterà di risolvere il problema in modo naturale, come ne fosse una semplice conseguenza. Questo ti consentirà di non soffrire per amore inutilmente.

Tornando all’esempio di prima, una volta individuata e circoscritta la rabbia interiore che ti pervade, allora smetterai senza sforzo di andare alla ricerca di motivi logici che ne giustifichino l’esistenza. Le tue convinzioni di fondo muteranno e cambierà, di conseguenza, il tuo modo di comportarti. E diventerai libero di seguire ciò che “senti” senza preclusioni o timori inutili.

 

Non Scappare Dai Tuoi Bisogni Emotivi

 

Ovvio che non è semplice “affrontare” le proprie emozioni. Per questo motivo, quasi sempre, si sceglie di trovare soluzioni in percorsi razionali e logici, che non portano molto lontano.


Ma prima di addentrarci nel come” diventare consapevoli delle proprie emozioni di fondo, è necessario introdurre il concetto di “proiezione”.

La proiezione psicologica è un meccanismo di difesa mentale, attraverso il quale, una persona, nega, a livello inconscio, i propri pensieri e le proprie emozioni, attribuendone l’origine al mondo esterno. Questo permette l’emersione di impulsi e desideri “scomodi”, senza che la mente cosciente ne sia al corrente.

Un esempio di questa situazione è quando si cerca di incolpare qualcuno per un nostro fallimento. La nostra mente riesce ad evitare il disagio dell’ammissione dei nostri difetti, proiettandoli su un’altra persona. E spesso proiettiamo sugli altri i nostri stessi bisogni emotivi.

Magari abbiamo un’alta necessità interiore di status sociale e tendiamo così a incontrare persone belle, ricche e popolari ma ce lo spieghiamo col dirci che tutti vogliono incontrare persone belle, ricche e popolari. E partendo da questo assunto giungerai alla conclusione che se qualcuno ti rifiuta è perché non sei sufficientemente bello, ricco o popolare.

O magari senti il bisogno di entrare in connessione profonda nelle tue relazioni e dai per scontato che tutti lo desiderino. Quindi, se una persona mostra delle resistenze nell’aprirsi a te, concludi che il motivo è che non gli piaci abbastanza.

Ma la verità è che ognuno di noi ha esigenze diverse in termini di status sociale, connessione psicologica e sicurezza interiore e ognuno di noi sviluppa strategie diverse per arrivare al soddisfacimento dei propri bisogni emotivi.

I veri problemi, quindi, emergono nel momento in cui siamo inconsapevoli e ignari delle nostre necessità interiori. In questa situazione spesso si nega e si proietta sugli altri un bisogno che in realtà ci appartiene.

Tradotto in concreto … potremmo scoprire, ad esempio, che abbiamo allontanato da noi persone che ritenevamo troppo “appiccicose” è troppo bisognose di connessioni profonde, quando, in realtà, eravamo noi gli “appiccicosi” e i “mendicanti” di legami viscerali. Finiamo così per negarci la conoscenza di persone che avevano solo l’intenzione di sapere di più su di noi, solo perché, neanche noi, ne sapevamo tanto su noi stessi.

 

Diventa Consapevole Dei Tuoi Bisogni Emotivi

 

Come possiamo essere più consci della nostra situazione emotiva interna e quindi di ciò che ci porta ad agire in un certo modo?

Ecco alcuni spunti:


• Chiediti sempre il “PERCHE’”?

Prima ci siamo concentrati sull’esigenza di chiedersi il "perche’?" del comportamento altrui, ora dobbiamo compiere lo stesso viaggio, ma all’interno di noi stessi. E non sarà semplice perché il nostro ego sarà sempre un ostacolo per noi. Cercherà sempre delle scuse.

Quindi impara ad approfondire i "perché?" fino alla noia.

Perché sono rimasto così sconvolto nel vedere la mia ragazza parlare con quell’uomo l’altra sera?

Perché è stata cosi "stronza" da flirtare con lui proprio davanti a me?

Perché mi ha mancato di rispetto?

Perché penso che sia stata "stronza"?

Perché penso che sia stata irrispettosa?

Perché penso di essere innamorato di lei ma di non essere ricambiato?

Perché fa cosi male?

Perché sono così arrabbiato?

Perché ho così bisogno di sentirmi amato ed apprezzato e ho il terrore di rimanere solo e abbandonato?

Ovvio che le risposte non sono così semplici da scovare. Potresti attendere a lungo prima di trovarne di adeguate. Ma devi stare sempre sintonizzato su ciò che emerge a livello emotivo. Continua a farti domande. Continua a sentirti in discussione. Rimarrai sorpreso dalle verità “inammissibili” che faranno capolino alla tua coscienza. Più scomode saranno più avranno raggiunto la fonte della tua verità interiore.


• Pratica la Meditazione.

Quando tratto di meditazione, mi riferisco al semplice atto di osservare se stessi come se si fosse dei semplici testimoni esterni di quello che ci accade. Seduto, in silenzio, focalizzato sul tuo respiro, osserverai come continui pensieri e sensazioni vengano a disturbarti.

Assecondare questo flusso mentale, osservandolo e accettandolo senza lasciarsene travolgere è un passo importante per il tuo benessere. Stai solo allenando la tua mente ad essere semplicemente presente e consapevole, nulla di più. Un’esercitazione che ti tornerà molto utile in situazioni in cui di solito reagisci con impulsività, rabbia o addirittura violenza.

E cosi vedrai scomparire, via via, quella tensione che ti provoca il dover uscire con degli amici in situazioni pubbliche in cui non ti senti all’altezza, o quell’insicurezza che ti travolge quando la tua ragazza ti parla del suo ex.


• Non sottovalutare i benefici di una Terapia Psicologica

Un buon terapeuta può rivelarsi davvero un toccasana per i tuoi problemi psicologici. Un terapeuta che sa fare il suo mestiere sa che ha un ruolo: quello dei “perché? di cui abbiamo parlato prima. Ti terrà per mano nell’affrontare quelle domande che non ti sei mai fatto. Ti farà guardare alla tua situazione da un punto di vista obiettivo, senza più quelle barriere ed ostacoli che ti facevano ritenere vere, cose, che non hanno nessun collegamento con la realtà.

E il processo di una terapia psicologica non è quello di farti giungere ad un’improvvisa illuminazione su te stesso, ma sarà come sbucciare una cipolla: togliere uno strato dopo l’altro, lentamente, fino ad arrivare al tuo nucleo. Sarà un percorso in cui, nel momento che taglierai il traguardo non saprai neanche più in grado di ricordare da dove sei venuto.

Non sarà far emergere una persona nuova ma semplicemente togliere la maschera a quello che sei sempre stato.

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Punta Alla Risoluzione Dei Tuoi Conflitti Interiori

 

Comprendere i propri bisogni emotivi significa spinarsi la strada verso la risoluzione dei propri conflitti interiori. Significa mettersi al riparo dal comune "soffrire per amore". Quando siamo insicuri e paurosi, a livello emotivo, spesso ci comportiamo in modo da ferire chi ci sta attorno. Diventiamo i classici “stronzi” che popolano in massa il pianeta Terra.

E tutti siamo capaci di agire da “stronzi” all’interno di una relazione. Nel momento in cui senti emergere un conflitto nella tua relazione devi porti 4 domande:


1- Vale la pena impegnarsi per trovare una soluzione?

2- Quali sono i bisogni nascosti che ha portato il mio partner a comportarsi così?

3- Cosa ne pensa il mio partner?

4- Quali possono essere le soluzioni?

 

Pensa ad un conflitto che hai vissuto e sofferto nella tua relazione di coppia e parti dalla prima domanda …


1- Vale la pena impegnarsi per trovare una soluzione?

Ci sono questioni in cui non vale la pena profondersi in sforzi sovraumani per risolverle. Se la tua ragazza si lamenta del proprio lavoro in continuazione o se il tuo ragazzo alza il volume della voce quando beve un bicchiere in più non occorre intraprendere gibbosi percorsi mentali per trovare una soluzione.

Basta trovare un po’ di coraggio per affrontare la situazione di petto e chiedere, a lei o a lui, di smetterla.

Ovvio che l’abilità di gestione anche dei conflitti più semplici è sempre data dal tuo grado di sicurezza interiore e dalla tua capacità di porre dei confini precisi. Se sguazzi nell’insicurezza qualsiasi bava di vento ti farà pensare ad uno tsunami in corso. E se la tua personalità non ha dei confini ben assodati ti sentirai sempre in colpa per ogni minima cosa.

Imparare a distinguere cosa va lasciato andare per la sua strada e cosa per cui vale la pena combattere è un tema ampio e complesso.

Via via che un problema diventa sempre più serio è più che legittimo chiedersi se il caso di impegnarsi a fondo per risolverlo, soprattutto se la questione ha un impatto estremamente negativo sul normale fluire della tua esistenza.

Ci sono situazioni che creano un solco difficilmente rimarginabile.

Per esempio, potresti scoprire che il tuo coniuge è andato a letto con il tuo migliore amico, o che il tuo partner ti ha tenuto nascosto una questione importante che era tenuto a rivelarti fin da subito. Sono situazioni in cui non importa quanto impegno hai profuso nella relazione, difficilmente si rileverà abbastanza per tenere insieme i cocci di un rapporto andato in pezzi.

Una situazione in cui viene tradita la tua fiducia è simile ad un piatto di porcellana che si rompe. Non sarà mai così semplice rimettere insieme tutte le schegge e ricomporre il piatto come se l’incidente non fosse mai avvenuto.

 

2- Quali sono i bisogni nascosti che ha portato il mio partner a comportarsi così?

La chiave per cercare di risolvere i conflitti che si creano in una coppia si chiama con un solo nome: compassione.

Significa avere la capacità di guardare oltre ai singoli comportamenti di una persona, anche quando ci offendono, per arrivare a scrutare le motivazioni che ne stanno alla base.

Una moglie che cerca di farti ingelosire probabilmente non si sente sufficientemente apprezzata da te. Un fidanzato che con prepotenza ti impone un controllo asfissiante, quasi sicuramente cova e non riesce a gestire il terrore di essere lasciato e sta solo tentando di soddisfare il suo bisogno di sicurezza.

Una ragazza che ti definisce uno “stronzo insensibile” sta esprimendo la frustrazione per un bisogno di connessione totalmente ignorato.

Decifrare con chiarezza le motivazioni che portano le persone a comportamenti fastidiosi non è semplicissimo. Bisogna esercitarsi e fare pratica. Le nostre reazioni sono intrise di una serie di emozioni complesse e quindi troviamo molti ostacoli nell’osservare una situazione con un minimo di obiettività.

Di seguito di descrivo una delle migliori metodologie, step by step, per farlo:


Scrivi una lettera indirizzata a qualcuno con cui ti stai relazionando in cui descrivi con estrema sincerità cosa pensi di lui e come ti senti in sua compagnia. Lascia uscire la tua rabbia e il tuo dolore.


Scrivi una lettera di risposta che questa persona potrebbe darti per giustificare il comportamento che assume con te. Cerca di rendere questo tentativo di difesa il più credibile e ragionevole possibile. Se ti ritrovi immerso nella voglia di farlo apparire un vero stronzo sei fuori strada e devi ripartire da capo.


Scrivi una terza lettera con una prospettiva obiettiva usando la terza persona. Come fossi un testimone casuale senza coinvolgimenti emotivi. Un esercizio che può durare anche una mezz’ora e più, che può farti raggiungere risultati fantastici e che ti forza ad entrare in empatia con gli altri.

 

3- Cosa ne pensa il mio partner?

Prima o poi devi affrontare il problema con il tuo partner. Prima o poi uno dei due sentirà il bisogno di parlare di quello che sta accadendo. Due persone in codipendenza reciproca cercheranno di evitare sempre queste situazioni di confronto e far finta che il problema non esista. Ma devi avere sempre la forza di aprire un dialogo anche se l’intensità del conflitto interiore minaccia la tua relazione alle fondamenta. E’ l’unica via da seguire.

Devi trovare il coraggio di affrontare i tuoi bisogni emotivi, se vuoi costruire una relazione sana e solida. Ma devi accettare una cruda verità: non si può convincere nessuno a risolvere i propri conflitti interiori.


4- Quali possono essere le soluzioni?

Una volta che sei riuscito a stabilire uno spazio di contatto e di comunicazione con il tuo partner, puoi iniziare a trovare le soluzioni adeguate ai vostri problemi.

Come ho sempre rimarcato è il tempo di concentrarsi sui bisogni emotivi reciproci e non sui comportamenti avuti. Quindi, per esempio, se il tuo partner continua a criticarti non soffermarti sull’imporgli di smetterla ma fagli capire che hai bisogno di essere sostenuta e apprezzata da lui, soprattutto quando siete in mezzo ad altre persone.

Magari ti sorprenderai nel sentire da lui, che le critiche sono il suo modo di sostenerti. A quel punto potete trovare insieme un nuovo comportamento che vi soddisfi entrambi.

So benissimo che potrebbe sembrarti strano parlare cosi al tuo partner, ma ti assicuro che le persone colgono sempre l’occasione di parlare dei propri bisogni emotivi perché poche volte gli capita di poterlo fare.

E così potresti scoprire che il tuo ragazzo ti critica perché gli importa molto di te, che la tua ragazza fa l’arrogante perché non si sente sicura con te, e che tu ti arrabbi perché temi di non piacere più al tuo partner.

La verità, in fondo, è una sola: siamo tutti vulnerabili ed è questo che fa da collante a tutte le relazioni intrapersonali.

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John Calamita è uno psicologo sessuologo che si sta dedicando alla divulgazione di contenuti relativi all'ottimizzazione dei rapporti personali, relazionali, sentimentali e sessuali che contribuiscono in maniera determinante, nella costruzione di uno stato di benessere generale in un uomo e in una donna..

Vive alle Canarie e ha una lunga esperienza di studi in tutto ciò che riguarda le relazioni umane. Ha iniziato a collaborare con il sito divulgativo www.vadoalmassimo.net dove si occupa della sezione Benessere Relazionale e scrive articoli su seduzione, miglioramento dell’esperienza sessuale, efficacia comunicativa, ecc.

Al momento è molto impegnato nella scrittura di libri, nel tenere corsi e conferenze, nella creazione di contenuti digitali e molto altro

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